StreetBook Magazine #28


StreetBook Magazine #28 // Giugno 2023

LOTTA, LEGGI, PENSA, VIVI.

NON ESTINGUERTI.

Il 2023 è a tutti gli effetti un anno da amarcord. Almeno per noi, almeno per StreetBook. Chissà, saremo influenzati in maniera inconscia dal periodo, pur rimanendo opposti alle nostrane derive “nostalgiche”. Oppure, è solo la vecchiaia che inizia a fare capolino nei nostri cuori guardando la strada che ci siamo lasciati alle spalle.

Già, perché sembra ieri, ma dallo StreetBook Magazine 0 sono passati sette anni e non son pochi per una rivista controletteraria. Insomma, l’orgoglio di essere arrivati fin qua non lo nascondiamo, anzi l’effetto amarcord ci ha fatto tornare “quasi” alle origini. Ultimamente infatti il numero estivo, quello in cui festeggiamo la nostra nascita, è sempre stato uno StreetBook Special Edition.

Quest’estate invece facciamo quello che ormai non facevamo da anni, ovvero un numero normale, come si faceva una volta – e questa frase certifica in maniera evidente la nostra anzianità. Il motivo è che, dopo aver letteralmente svuotato il nostro archivio, non ci avete messo molto a riempirlo di nuovo, inviandoci racconti e illustrazioni, e quindi abbiamo pensato che in questo anniversario fosse giusto celebrare qualcuno che non avevamo ancora avuto l’occasione di celebrare e cioè voi, con la vostra voce, le vostre storie, la vostra immaginazione.

Un’aria nuova permea quindi questo StreetBook 28 dai tratti “classici”. Nuovi artisti, nuove storie, nuovi stili e nuovi approcci, come quello che ci ha portato a proporvi per la prima volta un contenuto, l’intervista al collettivo Quarto Spazio, scritto con un linguaggio inclusivo, perché ci sembrava il modo migliore per rispettare tutte le loro identità. E questa è la dimostrazione che avere un po’ di anni alle spalle e di nostalgia, non necessariamente implica una mente a chiusura stagna e l’insofferenza verso nuovi orizzonti. In fondo, i momenti amarcord servono anche a questo, a guardarsi indietro per non dimenticare da dove si è partiti, ma solo per fare un altro passo avanti. [continua a leggere nell’editoriale a pagina 5 di StreetBook Magazine]


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