Descrizione
Dinosauria 2024, fanzine a cura di Hogre
Dinosauria 2024: fanzine a cura di Hogre, edita da Three Faces e collegata all’omonima mostra ospitata da Street Levels Gallery (31/05/24 – 21/06/24)
Dinosauria 2024 è una fanzine curata da Hogre, edita da Three Faces e prodotta da Ocra Stamperia Artigianale, con copertine uniche realizzate a mano con la tecnica dello stencil.
Attraverso le opere di 29 artisti visuali e due racconti esploriamo l’immaginario preistorico nel paese più vecchio del mondo.
Dinosauria 2024 è un progetto legato all’omonima mostra ospitata da Street Levels Gallery (31/05/2024 – 21/06/2024) nella quale 29 artisti, con la regia di Hogre, hanno esplorato l’immaginario legato ai Dinosauri come fenomeno culturale e come parallelo con la società in Italia, uno dei paesi più vecchi, in termini di popolazione e di mentalità, del mondo.
Autori:
ALLEG // AWER // BR1 // CECILIA KIWI // DEM // DOTTOR PIRA // DOUBLEWHY // EL RUGHI // EMA JONS // EMOTIVAMENTECONFUSA // FURETTI CATTIVI // GIGA // GIO PISTONE // GUERRILLA SPAM // HITNES // HOGRE // ILLUSTRE FECCIA // JUDHY RUM // LISA GELLI // MILES // MOLECOLE // NENE // NINJAZ // NOVA // PAX PALOSCIA // PERCY BERTOLINI // RAME13 // SKK // TROPIDELIA
Dinosauri Extra:
ELIA 900 // LSD ALISEI
Con i racconti di:
GIULIANO GAMBACORTA // MOISE LEON RUTZ
Dati tecnici:
Data di uscita: 31 maggio 2024
Edito da Three Faces Publish
Stampato da Ocra Stamperia Artigianale
Prima tiratura di 200 esemplari
Copertina realizzate a mano con la tecnica dello stencil in vari colori, ognuna unica e irripetibile
Stampata su carta Arena Natural 300 g/m2 per la copertina
Stampata su carta 100% riciclata Recital Offset 120 g/m2 per l’interno
80 pagine interne
Dimensioni: 15 x 23 cm
Dalla Prefazione di Dinosauria 2024 a cura di Hogre
La piccola pubblicazione che stringi tra le mani documenta parte del lavoro svolto durante la realizzazione della mostra collettiva Dinosauria 2024. L’immaginario preistorico nel paese più vecchio del mondo, inaugurata il 31 Maggio alla Street Levels Gallery di Firenze.
La mostra è stata un confronto generazionale ad opera di 29 artisti e artiste, attraverso la declinazione di un soggetto comune: i dinosauri come riferimento condiviso per esprimere la propria sensibilità e il proprio immaginario. I dinosauri sono l’emblema di un mondo scomparso, antico, pre-antropico. Abitanti di un pianeta che ancora non conosceva la parola e dove dunque immaginiamo regnasse il caos. Vulcani esplodono sullo sfondo, meteoriti giganti sfiorano l’atmosfera. Eppure questo disordine originario, paragonato alla brutalità delle nostre società “civilizzate”, si trasforma in uno scenario ironico e perfino divertente. Si sviluppa proprio in questo parallelismo, tra umano e pre-umano, la loro grande popolarità e il successo nella cultura di massa, con le mille e diverse espressioni in fumetti, film, serie tv, gadget, peluche, pubblicità, moda… Un rapporto ancora più emotivo nel caso dei dinosauri-giocattolo, tramite i quali la prima infanzia della vita sul pianeta entra in relazione diretta con la prima infanzia umana: i dinosauri sono il nostro passato remoto che crea il nostro futuro prossimo attraverso la formazione di un immaginario fantastico.
Oltre questa prima lettura semiotica, nel dialogo tra gli artisti coinvolti il dinosauro è diventato anche un meta-tema del confronto generazionale. Non poteva essere altrimenti perché sempre l’opera visiva ha una sua funzione derivativa. Ogni grande rappresentazione racconta la sua epoca unendo nello stesso dialogo le opere che lo hanno preceduto con quelle che gli succederanno. L’arte underground non fa eccezione, ma in più seguire le tracce delle sue storiografie spesso ci aiuta a comprendere lo sviluppo del pensiero radicale.
All’interno di questo scambio di esperienze, tra chi è ai suoi esordi e chi invece è partecipe di una scena da circa trent’anni, mi colloco a metà strada. Comunque sia, giovani o meno giovani, conosciamo tutti e tutte le difficoltà che comporta una vita dedita alla ricerca artistica e all’agitazione culturale. Viviamo in un paese di dinosauri (con l’età media più alta del mondo, pari a 46 anni e 6 mesi), che sopravvive cannibalizzando il suo passato. La necrosi dell’immaginario si rispecchia nella necrosi della politica, in un circolo vizioso dal quale sembrerebbe sempre più difficile uscire. Proprio per questo l’arte è indispensabile: senza nuovi immaginari non c’è possibilità di cambiamento.
Non è un lavoro che posso fare da solo, ne che possiamo pretendere di fare solo tra di noi partecipanti a questa fanzine. Mi sembra invece evidente che fare rete, costruire connessioni, nuove alleanze e relazioni intergenerazionali sia l’unica possibilità che abbiamo per far fronte al neofascismo, al neoliberismo, alla guerra e alla morte di un’ alternativa. Mi auguro che Dinosauria possa essere uno spunto in questa direzione, affinché il nostro gesto artistico non diventi mai neutro, perché la neutralità, lo sapete già, è solo una facciata per la connivenza con lo stato attuale delle cose.
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