Descrizione
Demon Cleaner, graphic novel di Bladi (aka Pietro Dinley) 2021
[…] Demon Cleaner è un viaggio a ritroso, è un rifiuto del dogma della crescita e delle religioni monoteistiche. È l’elogio del primitivo, del paganesimo interiore e della Vagina, intesa come visione umorale e matriarcale del mondo contro l’ossessione per la guerra e per il potere del fallocentrismo.
Il viaggio è sì a ritroso, è sì interiore, ma ha una circolarità simbolica molto forte: parte e finisce in un bosco, da sempre luogo di leggende e misteri. Si potrebbe tracciare un parallelo con la figura della selva oscura dantesca ma non sarebbe completamente esatto. Se Dante si trova improvvisamente perso, iniziando così il suo percorso redentivo, in Demon Cleaner non esiste niente di tutto questo, non ci sono proprio gli estremi per un’ascensione, legittima per chi aspira al paradiso, ma impensabile per chi ha fatto una scelta molto diversa. Mara, la protagonista, non ha altra guida se non sé stessa, e inizialmente non riesce a fronteggiare le ombre che la perseguitano; scappa, si nasconde, cede, resiste, ritorna sui suoi passi e finalmente riesce ad abbandonarsi.
Abbandonarsi a cosa? A noi stessi. Per non spoilerare tutta l’opera, possiamo dire che, in determinate circostanze, arriva per tutti noi il momento in cui capiamo che l’unico modo per affrontare le concrezioni calcaree delle nostre paure è smettere di combatterle, di accettare le perversioni, le ferite ancestrali, le malvagità insite nella nostra parte più nascosta e oscura e finalmente… limonarci duro. Solo così raggiungeremo, non l’ascensione alla santità (lì ci vuole assolutamente uno sforzo fisico e di fede), ma l’equilibrio fra animalità ed esseri pensanti.
“Nel nostro inconscio niente è da rifiutare, ma semplicemente da risintonizzare e trasmutare.”
(Carl G. Jung) […]
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