QuaranThreevial N°8: CoiPelid-19 (Peli, peli ovunque)
di Andrea Polverosi

«Amore sai dov’è il phon? Non lo trovo…»
Stralcio di una conversazione fra una coppia di amanti in ritardo con gli amici in un mondo utopico
«Non so cara… credo sia al suo posto no?»
«Ah sì eccolo! Trovato!»
«Ma a che ti serve? I capelli non li hai già asciugati?»
«Sì sì, ma mi serve per asciugare i peli sotto le ascelle».
«Ma che schifo! No dai non usare il phone, che la tua folta peluria è così bella quando l’asciughi al sole sul balcone!»
«Eh lo so amore, ma siamo in ritardo. Te li godrai un’altra volta su».
Il mondo sta per finire. Un’altra volta. Uao. Ma a quanto pare, dice, a questo giro finisce per davvero. Anche se non ho ancora capito se il mondo-tutto o solo quello che abbiamo costruito noi. Comunque, il mondo-qualcosa sta per finire.
Sono ormai tre mesi che siamo chiusi in casa, in quarantena. Tutto è iniziato molto tempo fa, di preciso non si sa quando. Nessuno lo sa, nemmeno i professionisti scienziati del pianeta.
Alcune cose si sanno: le prime sparizioni sono avvenute in Cina. Si sospetta che la scomparsa 0 sia una ragazza, una certa Maria Angela Giuseppina Xiu, residente a Prato, tornata a casa per il Capodanno. In Toscana non c’è la marca giusta di pipistrelli e quindi era tornata in Cina apposta.
L’ultima persona che l’ha vista è la sua estetista, che ha rivelato alle telecamere che Maria Angela Giuseppina era la prima volta che andava da una professionista a farsi tagliare i peli, che di solito non si curava molto della sua peluria, ma in quel periodo aveva una ricrescita selvaggia e spinosa da rasoio e il suo ragazzo si era molto lamentato perché si ritrovava sempre pieno di graffi. Maria non sapeva che fare. Aveva provato con le cerette ma non le riusciva bene e quindi alla fine aveva preso l’amara decisione di andare da una professionista. L’estetista aveva detto che Maria Angela Giuseppina aveva sofferto molto durante la tosatura e che sembrava quasi le dispiacesse per i peli.
Prima di andarsene, l’estetista aveva notato che la ragazza era strana, non si sentiva al sicuro, era spaventata, angosciata, come se qualcuno o qualcosa l’aspettasse in agguato. Quella è stata l’ultima volta che Maria Angela Giuseppina è stata vista in giro. Il suo ragazzo rimpiangerà i graffi? Non si sa.
Comunque, strana storia ma questo riportano i giornali principali tipo la Repubblica, Novella 2000 e cioè. Sicuramente un evento sospetto, ma da lì in poi a poco a poco migliaia e migliaia di persone in tutto il mondo sono scomparse. All’inizio nessuno ci fece caso, solo quelli di Chi l’ha visto? lanciarono un primo allarme lamentandosi di non aver mai lavorato così tanto e seriamente. Ovviamente, nessuno li ascoltò: chi cazzo guarda Chi l’ha visto? a parte mia nonna? E infatti mia nonna mi telefona tutti i giorni per dirmi: “Visto? che ti avevo detto? Voi giovani siete boni solo per la movida”.
Comunque sia, dopo un po’ la gente e i media hanno iniziato ad accorgersi delle numerose sparizioni. Così tutti hanno iniziato a parlare degli scomparsi ed è scomparso tutto il resto: immigrati, guerre, Yemen, COVID-19, catastrofi ecologiche, precariato, Hong Kong, i sempreverdi marò. Insomma, le notizie parlavano solo di questo, come se il resto del mondo si fosse bloccato. E così la gente aveva iniziato a fare la conta per vedere se c’erano scomparsi fra gli amici: celo, celo, celo, celo… aspetta… aspetta questo manca- Manca! Quando un amico era sparito, era una festa: ti potevi vantare al bar con gli altri e dire che uno dei tuoi migliori amici non si trovava più.
Tutti ti ascoltavano in religioso silenzio mentre te raccontavi vecchi aneddoti e azzardavi anche una profezia: un po’ te l’aspettavi che proprio lui sarebbe scomparso, da un po’ di tempo era strano, la domenica non guardava più le partite e andava ai musei. Troppo strano, sospettoso. Che brutta cosa invece quando il tuo amico ricompariva: avevi fatto male i conti, non era mai sparito. Era semplicemente andato alle poste che stanno vicino alla Coop e le code si erano fuse in un mostro apocalittico-leviatianico che divora tutto. Gloria al bar sfumata. Mai ‘na gioia.
Ovviamente, non si sono fatte attendere infinite mirabolanti teorie cospirazioniste: prima sono stati gli americani, poi i cinesi, poi il 5G, poi i coreani del nord, gli alieni, la mafia, le lobby dei tassisti, gli illuminati, i muratori che si sono rotti i coglioni dei vecchini che stanno lì a guardare i cantieri e così si sono presi qualche mese di libertà. Stranamente nessuno diede la colpa ai sionisti. Mmm, cosa sospetta. Che siano stati loro?

Intanto i governi di tutto il mondo iniziarono a indagare ma tutto restava nel mistero. L’unica cosa certa era che sui vari luoghi del delitto si ritrovavano sempre dei bei peli neri, lucenti, molto forti e sani. A infittire il giallo c’era il fatto che tutti gli scomparsi avevano una relazione ossessiva con i peli. Spesso erano uomini che obbligavano le loro fidanzate, mogli o compagne a depilarsi “sennò col cazzo che ti porto fuori! Che figura mi fai fare con gli amici miei? E poi ti stupisci se ti metto le corna? Sta screanzata”. Oppure erano madri che insegnavano alle figlie di dover essere sempre decorose e quindi di tagliarsi i peli. Sennò erano persone che avrebbero tanto voluto lasciarsi crescere i peli in faccia e sul corpo liberamente, ma non avevano il coraggio di farlo.
I potenti del mondo non sapevano proprio che pesci pigliare. Convocarono tutte le aziende che producevano rasoi, cerette fredde, cerette a caldo, Silk Epil, laser e quant’altro ma questi dissero che non ne sapevano nulla, anzi sostennero una loro contro-teoria cospirazionista (anche se in realtà era palesemente un plagio di una vecchia tesi della musica italiana degli anni ’90) per cui era tutta colpa delle industrie di caffè.
Ovviamente, il mio idraulico cinquanteseienne non si fece ingannare. Secondo lui era tutta una manfrina messa su dall’OMS e dall’INPS per non pagare le pensioni ai vecchi. Non capivo l’associazione fra gli scomparsi e i vecchi, ma lui mi assicurava di dargli retta. In fondo aveva fatto anche la leva militare lui, particolare che non mi sembrava molto importante, ma il mio idraulico a volte sembra provenire da un altro mondo. Cosa confermata dal fatto che come sempre ha voluto che pagassi la fattura. Non c’è proprio verso pagare a nero con loro. Proprio alieni questi idraulici.
Tornando a noi, gli esperti di ‘sta ceppa non c’hanno capito proprio nulla. E così dopo i fine-settimana a forza di feste e #Milanononsiferma hanno deciso di fermarsi. Anzi, di fermare tutto. Così, de botto, senza senso.
Devo dire che la quarantena non è andata poi così male. Mi sono goduto il tempo libero e ho imparato a fare più o meno la torta della nonna. Fra l’altro la situazione stava anche andando benino: visto che tutti erano a casa il numero di scomparsi è via via diminuito, a parte fra quelli che erano costretti ad andare a lavoro dai loro capi perché il capitale non si ferma. Di capi non ne sono scomparsi abbastanza, purtroppo.
Comunque, tutti belli contenti che l’emergenza stava passando e s’iniziava a riaprire che ecco accadde il patatrac: la movida. Persone fuori a gongolare e divertirsi in piazza. Subito i media hanno gridato allo scandalo condannando tutti i giovani (dai 5 ai 45 anni) a subire contratti a chiamata, tirocini a 400 €, straordinari non pagati e una dilagante precarietà per sette generazioni fino al 2300, in quanto svogliati rompicoglioni ciuccioni fannulloni menefreghisti rovina della MaddrePPatria. Probabilmente, sempre meglio dello smart working.
Intanto, i giornalisti più sensazionalisti provarono a intervistare i movidari e lì si sono accorti che qualcosa non tornava: non erano giovani sbarbatelli, anzi erano persone pelosissime. Ed erano proprio gli scomparsi ricomparsi, solo che erano un po’ diversi.
Le donne avevano fiumi di peluria che spuntavano dalle ascelle, creste che spuntavano dalle gambe, delicate mutandine di peli e folte chiome su tutto il resto del corpo. Gli uomini, invece, erano glabrissimi, lisci come palle da bowling e al minimo pelo che gli spuntavano correvano a toglierlo gridando con voce acuta: “Il rasoio noooo, per favore noooooo!”
Così ricomparvero tutti gli scomparsi e il mondo si ricoprì di peli e pelati.
I potenti del mondo cascarono dalle sedie increduli: “Ma che cazzo sta succedendo?” Trump iniziò a lavarsi con la varichina; Merkel fece finta di offrire un caffè a un Piigs ma poi ritirò tutto facendo una pernacchia; Salvini invocò la Madonna ma gli apparve Re Kaioh del Nord che lo portò a combattere il torneo di arti marziali galattico; Berlusconi continuava ormai da anni a salvare ragazzine minorenni nipoti di Mubarak (oltre a spostare i suoi redditi in paradisi fiscali per non pagare le tasse e poi regalare soldi qua e là. Che animo grande).
Insomma, alla fine furono chiamati tutti gli estetisti del Paese che armati di cerette e rasoi iniziarono a depilare tutte le persone-ieti. Persino i barbieri sono scesi in campo. Molti sono diventati pelosissimi, vittime anche loro della pand-peli-mia. Adesso gli estetisti sono gli eroi in prima linea, combattenti in trincea, tanto che il sogno di ogni bambino ora è aprire una partita IVA e diventare estetisti.
Lo stato corse ai ripari. In Lombardia venne aperto un centro solarium da 21 milioni di euro, ma la gente non andava più a depilarsi e a farsi fare massaggi perché durante la quarantena avevano comprato tutta la farina del mondo, costringendosi a passare i successivi 10 anni a fare il pane.
Fra l’altro ancora non si sapeva dove erano finite le cerette. Ci avevano detto di usarle una al giorno ma non si era capito se fossero migliori quelle a caldo o a freddo. Intanto la cera era finita. Qualcuno iniziò a usare il miele. Che schifo.
L’economia era completamente bloccata. Nessuno andava più a mangiare fuori perché con tutti quei peli è un attimo che te ne ritrovi uno nella zuppa. Internet si era riempito di foto e video di gattini che non facevano altro che vomitare palle di pelo.
Giuseppi Conte non ne poteva più e decise di estirpare il pelo alla radice (HA–HA). Visto che non si era potuto votare il referendum per tagliare il numero di parlamentari, decise di pensarci lui.
Con i 945 i parlamentari e il resto della crème de la crème politica formò un Dream Team di Vendicatori con annesse tutine multicolori dal gusto discutibile e soprannomi improponibili. Dopo qualche ora di inutili FAD – Formazione a distanza – online su come radere al meglio (grande orgoglio di Vulvia-Azzolino), i nostri eroi erano pronti. Armati di rasoi, cerette e laser per andare ad affrontare il nemico.
E il nemico si era finalmente mostrato: l’entità misteriosa che aveva causato tutto era l’ Pelo. Si era manifestato in piazza Santo Spirito a Firenze circondato da un’orgia di movidari che bevevano e giocavano allegramente coi loro peli. Si era capito poco dei motivi per cui l’ Pelo lo aveva fatto, ma sembra che abbia twittato che non ne poteva più di vedere i suoi cari figli tagliati via così in malo modo, disprezzati e ritenuti brutti.
Spinti da un sentimento nazionalista a forza di hashtag e banalità, Giuseppi Conte, Mettiu Renzie, Zinga Z e gli altri lo affrontarono. La maggior parte dei nostri eroi cadde difronte alle puntute ricrescite da rasoio, le temibili liane di peli e le flatulenze ascellari, ma i più temerari riuscirono ad arrivare al nucleo del Pelo.
Era una massa di peli fanciulleschi, la tenera peluria che inizia a crescere nella prima pubertà. Di solito vengono tagliati, ma questi invece erano potuti crescere liberamente in tutta la loro spensieratezza.
Gli uomini, però, non ebbero pietà di quel candore. A forza di laser e lanciafiamme distrussero il nucleo e con un lamento che si sentì in tutto il mondo l’entità pelosa scomparve.
Fu così che avvenne il miracolo. Una pioggia di peli dorati cascò su tutto il globo. Lo spettacolo era stupendo. Instagram si intasò di stories che riprendevano la pioggia di peli. Poi improvvisamente le persone iniziarono a spogliarsi e a lanciarsi liberi e felici fra i peli, ovviamente con ancora i cellulari in mano. Tutti ridevano e scherzavano. E così la Libertà dei Peli fu conquistata.
Le donne erano libere di andare al mare con il muschio addosso e di farsi crescere i baffetti sul viso, mentre gli uomini potevano andare dall’estetista senza sentirsi delle checche. O anche sentendosi delle checche se volevano.
In tutto questo il mondo rifiorì, l’economia si riprese, il capitalismo neoliberale cascò, ognuno andava lavorare o meno in base al piede con cui si svegliava la mattina, il calcio fu bandito come sport che ha rotto i coglioni e i carciofi crescevano buoni in tutte le stagioni.
Insomma, adesso viviamo in un mondo idilliaco e non si sa se per la libertà pelosa o perché nella battaglia finale la classe politica era tutta deceduta.
A dire il vero mi interessa poco. Adesso tornate pure alle vostre vite che io devo andare a farmi le sopracciglia ad ala di rondine. Ciao ciao.