Three Faces // L’associazione
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Come siamo nati
Three Faces è un progetto nato dalla grande passione per la scrittura e la lettura di tre neo-laureati in Media & Giornalismo dell’Università di Firenze. Nella sua fase iniziale consisteva di un collettivo di scrittura creativa attivo nella creazione di testi letterari di ogni genere, dalla poesia al racconto, arrivando fino alla sperimentazione di nuovi approcci stilistici e formali, sia per quanto riguarda la produzione individuale che quella collettiva.
Nell’Ottobre del 2014 Three Faces si è evoluto in Associazione Culturale, estendendo il proprio campo d’azione in varie direzioni: dall’organizzazione di eventi, workshop, mostre, incontri con autori e artisti, alla promozione della cultura in generale, con particolare attenzione al mondo letterario, dell’arte grafica e della street art. Tutto ciò attraverso l’impegno dei nostri collaboratori volontari, tramite la gestione e la pubblicazione di blog, l’ideazione e realizzazione di StreetBook Magazine.
Il medium sarà prevalentemente digitale per un semplice motivo: la comunicazione, oggi, passa attraverso internet e i devices elettronici – smartphone, tablet, pc – e ci è sembrato doveroso combattere la nostra battaglia ad armi pari, cercando di proporre delle letture di un buon livello qualitativo allo stesso pubblico che si sta perdendo nella rete, seguendo la comunicazione massiva alienante. Il tutto senza però dimenticare il piacere della carta stampata.
Vogliamo stimolare più persone possibile a fare la nostra stessa scelta, partendo dal basso, di ricercare dentro di sé qualcosa da comunicare al mondo, un insegnamento, una storia, uno spunto, e metterlo a disposizione degli altri, pubblicando il proprio pensiero anche se non si posseggono le competenze tecnico-informatiche per realizzare un ebook. Offriamo infatti, per gli associati, dei servizi di editing, supporto nella realizzazione, nell’impaginazione e nella distribuzione del proprio romanzo.
Uno dei nostri intenti, infine, è quello di creare una rete formata da associazioni culturali compatibili ai nostri fini, in modo da perseguire obiettivi comuni e coprire in maniera più capillare possibile il territorio della provincia fiorentina e non solo, rimanendo fedeli agli ideali di cittadinanza attiva e di partecipazione diretta sul territorio, cercando di stimolare un senso di comunità e condivisione.
Three Faces è un’Associazione Culturale senza scopo di lucro: ciò che ci muove e spinge avanti è la speranza in una rinascita culturale che passi attraverso la lettura, le arti visuali e la comunicazione, in controtendenza al modello apatico e passivo prevalente ai giorni nostri.
Le iniziative commerciali che intraprenderemo saranno indirizzate esclusivamente al finanziamento di questo progetto e alla sua crescita.
I nostri valori
Contaminazione
Tutto ciò che siamo nasce qui, nella contaminazione. Dall’idea originaria dei fondatori, prettamente incentrata sulla scrittura, Three Faces ha esteso il campo d’azione e gli interessi delle proprie iniziative a molti altri tipi di linguaggio creativo, comprendendo il potenziale della sinergia tra diverse discipline artistiche e l’intensità dell’impatto che questa sinergia può avere sui più giovani. Soprattutto in un mondo complesso come quello odierno. La visione e l’identità attuale sono nate così, non considerando una disciplina superiore a un’altra. Tutto può essere strumento funzionale alla creazione del pensiero: un’immagine può colpire, spiegare e raccontare più di un saggio. Così come un testo può far volare la fantasia, incantare o colpire allo stomaco più di una fotografia. Un interesse può condurre a un altro, stimolando la curiosità e insegnando altri linguaggi. L’importante è iniziare a pensare.
Apertura/inclusione
Se Three Faces è arrivata a questo è grazie all’approccio aperto e inclusivo che ha sempre caratterizzato il suo nucleo operativo. Nella filosofia del gruppo i punti di vista diversi o discordanti sono sempre stati considerati come occasioni di arricchimento della visione comune, mai come ostacoli. La realtà moderna è complessa e interpretabile in miliardi di versioni e sfumature: più occhi abbiamo a disposizione, più ampia sarà la visuale. Per questo motivo non abbiamo mai messo recinti attorno al nostro gruppo e siamo sempre contenti quando altre persone si avvicinano a noi sposando la nostra missione, fosse anche per un breve periodo.
Socialità reale
Un’altra delle nostre finalità è quella di incentivare le persone a tornare a vivere la città, lo spazio pubblico. Questo perché crediamo che i rapporti personali reali, i contatti vis-à-vis, abbiano un ruolo fondamentale nel ripristinare i lati positivi dell’indole umana, fatti di solidarietà, empatia e fratellanza, superando le bieche contrapposizioni estremiste che caratterizzano la nostra contemporaneità e che vengono alimentate dalla combinazione di frustrazione sociale e spersonalizzazione indotta dalla comunicazione mediata dai mezzi tecnologici. Siamo convinti che se tornasse a prevalere il contatto reale tra individui, dovendosi interfacciare con persone in carne e ossa e non con monitor o schermi, molte delle degenerazioni moderne scomparirebbero in breve tempo, soppiantate da forme di contaminazione positive e costruttive.
Diffusione della cultura
Il solo contatto però, nello stato attuale, potrebbe non bastare. Il sapere e la ricerca della conoscenza devono tornare a essere qualcosa verso cui tendere universalmente. Deve ridiventare un valore da ammirare e perseguire, non un qualcosa da additare e ripudiare con arroganza come molto spesso accade al giorno d’oggi. In questo, crediamo che un ruolo fondamentale sia sulle spalle degli stessi operatori culturali o di chi possiede una qualche forma di conoscenza: questi soggetti devono porsi verso gli altri con un approccio inclusivo e paziente, evitando atteggiamenti supponenti o classisti. Se il sapere si diffondesse e arrivasse a dominare la nostra realtà ne gioveremmo tutti. La cultura non è un bene fisico, limitato, che si esaurisce e dev’essere quindi conteso tra individui, bensì un qualcosa che cresce esponenzialmente dalla condivisione e dal confronto, stimolando il pensiero, la coscienza e l’analisi critica della realtà.
No profit (e lavoro)
Sì, avete letto bene: no profit, ma con l’intenzione di creare occupazione. Che volete farci, siamo dei sognatori. No profit perché il nostro approccio è sempre stato disinteressato e spontaneo, mosso solo dalla speranza di avere un impatto positivo sulla realtà che ci circonda. D’altronde siamo cresciuti con il mantra “con la cultura non si mangia”. Quindi, se avessimo voluto fare soldi avremmo scelto altre vie. Crescendo e affacciandoci nell’età adulta però ci siamo resi conto che non esistono fini, per quanto nobili, capaci di fornire per sempre l’energia necessaria a perseguirli, soprattutto quando vengono affiancati da otto ore di lavori usuranti, alienanti o deprimenti ma necessarie a guadagnarsi il pane per vivere. Moltissimi buoni propositi e innumerevoli potenziali ottimi promotori culturali si spengono naufragando su questi scogli. Per questo motivo un’altra delle nostre ambizioni è quella di far sì che sempre più soggetti possano fare di questa missione un lavoro, facendo coincidere la necessità di sopravvivere con azioni e attività positive orientate alla creazione e alla diffusione della cultura. Vogliamo dare dignità e riconoscimento professionale a chi decide di intraprendere questa strada, rimanendo fedeli ai nostri valori e alla nostra missione.
Crescita
E intendiamo sia dal punto di vista personale che professionale. È in quest’ottica che cerchiamo di formare i nostri collaboratori. Al giorno d’oggi affacciarsi al mondo del lavoro è difficilissimo anche avendo esperienza e qualifiche, figuriamoci senza. E trovare qualcuno che ti permetta di sviluppare questa esperienza è ancor più un’impresa. Per quanto ci riguarda la grande maggioranza dei nostri collaboratori storici ha trovato impieghi remunerati anche grazie alle competenze sviluppate all’interno delle attività associative, e di questo siamo profondamente orgogliosi. Nell’attesa di poter essere noi stessi i nostri datori di lavoro.
Divertimento
Quanto detto finora non vuol dire ovviamente tralasciare il lato ludico e di svago, senza il quale la vita non ha troppo senso di essere vissuta. Il divertimento, affiancato ovviamente all’impegno, fa parte del nostro essere da sempre e cerchiamo di coltivarlo quanto più possibile.