Three Faces

La terza faccia della medaglia

Riflessioni Post Copula (Mundi) & intervista || THREEvial Pursuit


 

Riflessioni Post Copula (Mundi)

…e intervista ad Antonio Bagni

di Simone Piccinni e Niccolò D’Innocenti

Copula Mundi Staff

No, quelle che stai per leggere non sono le riflessioni di un tizio durante la sigaretta post-amplesso, anche se le endorfine di chi vi scrive sono su un livello analogo.

Il Copula Mundi 2019 è andato in archivio da appena due giorni e sto ancora cercando di riabituarmi alla realtà, oscillando tra ricordi ancora vividi che portano in dote sorrisi misti a punte di malinconia e lo scontro con la dura realtà seguente fatta di lavoro e menate.

Quello che è andato in scena tra giovedì 29 agosto e domenica 1 settembre al Parco delle Cascine è stato ben più di un festival: è stata la realizzazione di un immaginario utopico. Sarebbe un peccato ridurre il tutto ad un semplice evento ludico, una serata musicale o un insieme di mostre e talk. O all’occasione per passare quattro giorni in un parco a cazzeggiare con gli amici.

Copula Mundi è molto di più: è composto da idee, da concetti.

È il superamento di pregiudizi e barriere, di qualunque tipologia.

È l’atto rivoluzionario dello stare insieme per creare qualcosa che abbia un impatto reale. Del dimenticare ogni forma di egoismo, unendo le forze e superando limiti personali e difficoltà. Della volontà di non apparire come singoli, pur mettendo ognuno del proprio a disposizione di un qualcosa di più grande, in completa armonia.

È la volontà di riappropriarsi degli spazi cittadini in un’ottica di riqualificazione alternativa a quella dominante ai giorni nostri: non controllo autoritario ma vita comunitaria (questa è la chiave per combattere il degrado: rendere attivi e frequentati gli spazi pubblici. Una nuova telecamera di sicurezza non serve a un cazzo; una comunità viva e inclusiva, al contrario, è vitale).

È riscoperta di valori come integrazione, cooperazione e amore fraterno tra sconosciuti.

È tutto questo, ma è anche molto altro che sarebbe assurdo e velleitario provare a spiegare a chi non ha partecipato.

Poi sì, oltre al lato astratto, il festival è composto dalle attività messe a disposizione del pubblico grazie all’impegno di ragazzi e ragazze dai 20 ai 30 anni. Gente che lavora, studia e ha impegni come tutti, ma che impiega il proprio poco tempo libero per creare uno spazio gratuito e accessibile che generi pensiero, stimolo e – perché no – svago.

Il tutto con le enormi difficoltà burocratiche ed economiche che comporta al giorno d’oggi il creare un evento che ospiti più di 20.000 persone, grazie a decreti sicurezza vari e commissioni di pubblico spettacolo composte in prevalenza da ottuagenari. E, oltre a questo, con un aiuto economico da parte del Comune e dell’Estate Fiorentina che, al di là di partecipazioni e sbandieramenti di facciata, copre a malapena le spese di occupazione del suolo pubblico. Ma non sono qui per fare polemica. Non oggi, almeno. (Ho fatto questa specifica solo perché ho sentito alcune persone in questi quattro giorni lamentarsi dei prezzi delle bevute – tutt’altro che assurdi a dire il vero: 5 € per una birra è il prezzo medio di un qualsiasi spazio estivo o pub – : il bar è infatti l’unica forma di entrata che copra le ingenti spese organizzative del festival. Avreste davvero preferito pagare 20 € di biglietto d’ingresso?).

Citare tutte le attività che si sono tenute in questi giorni sarebbe lunghissimo, quindi mi limiterò ad elencare le realtà e persone che le hanno ideate e realizzate. Il mio consiglio è quello di seguirle anche singolarmente: scoprirai un sottobosco estremamente fertile di proposte culturali, sportive e sociali che potrà fornirti una nuova prospettiva della vita cittadina.

In ordine sparso: No Dump, Riot Van, Street Levels Gallery, Progeas Family, Anelli Mancanti, Three Faces, StreetBook Magazine, C O L L A, Numa Crew, Dissidanza, LUV Dance Movement, Massive BMX Crew, Dokama Skateboards, FUL, Ache 77, collettivo ARK, Utopiko, RELOVE – Agriculture, Fantulin, Cooperativa sociale CAT, Stefano Bocciolini e Dario Castiello, Non Una Di Meno, Ballroom Scene, Ireos Firenze, Associazione Famiglie Arcobaleno, Pakua, Marti Rotels, Federico Niccolai e Lorenzo Tonda, DivaNo, Cristina Bazolli – Sofuxia, Lento Feromone – Dokama, Un dillo ma fallo, Margherita Panerai, Sara Colzi, Roberata Mazzoni, Blady, Sil Vicious, Elisa Beh Buracchi, Federico Bria, Luchadora, Brucio, Chimù, Coito Negato, Luca OO, Haze e Mattia Martini, UISP – Comitato di Firenze, RE_Light, Officina Klee, FotoSintesi lab project, Sbarre Mic Check e Combo Firenze.

Bueno, come vedi l’elenco è lungo e variegato. E, come immaginerai, il coordinamento e la partecipazione di tutte questi attori è complicato e dispendioso. Ma da dove nasce l’idea?

Abbiamo incontrato pochi giorni prima del festival Antonio Bagni, presidente della neonata Associazione Icché Ci Vah Ci Vole (storico nome delle prime edizioni) che racchiude in un unico organismo i vari componenti organizzativi. Nella chiacchierata che ne è venuta fuori insieme al nostro Tio Elvio – aKa Niccolò D’Innocenti – Antonio ci ha raccontato le origini e il percorso che ha portato Copula Mundi ad essere ciò che è oggi.

Clicca sul video qui sotto (con riprese e montaggio a cura di Mattia Martini) e ne saprai di più.

“Se dai, picchi e meni le cose le puoi fare!” (cit.)

 

Riprese video e montaggio: Mattia Martini

Foto: FotoSintesi lab project

Riflessioni Post Copula (Mundi) & intervista || THREEvial Pursuit

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna su